EUGENIO FINARDI – 40 ANNI DI MUSICA RIBELLE

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#EugenioFinardi – #40AnniDiMusicaRibelle

Box 5 CD+ DVD, 5 singolo CD, 5 Singoli Vinili

Universal – Release: 28 Ottobre 2016

Voto: 8,5

Sicuramente nel panorama della musica italiana i primi 5 dischi di Eugenio Finardi hanno un posto di rilievo. “Non Gettate Alcun Oggetto Dal Finestrino” del 1975, “Sugo” del 1976 , “Diesel” del 1977, “Blitz” del 1978 e “Roccando e Rollando” del 1979 sono ora recuperati e restituiti al pubblico in un’unica soluzione in un box con un DVD o in 5 cd singoli ed altrettanti vinili.

Tornato fortunosamente in possesso del materiale iconografico ed audio della Cramps (al momento della cessione della storica etichetta) Finardi ha deciso di lavorare su quegli originali per recuperare la parte sonora e darle nuova vita. La sorpresa più grande è stato per lo stesso autore che si è trovato di fronte ad una materia viva e pulsante che ancora oggi, a distanza di 40, rendeva giustizia ad una manciata di dischi di grande livello.

Così, senza nessuna celebrazione “postuma” ma con la giusta convinzione di rendere omaggio ad un periodo di grande creatività e di grande vitalità Eugenio ha deciso di proporre in maniera integrale e filologica quelle registrazioni che assumono così un importante valore e che a circa 40 anni di distanza chiariscono a chi non c’era quel processo di elaborazione sonora e culturale che ha dato vita ad una delle migliori pagine di rock all’italiana, laddove il blues cedeva il passo al folk ed alla tradizione musicale italiana.

Musica Ribelle con il suo mandolino è l’esempio più lampante di come il rock possa essere condito in salsa italiana, al pari di Celebration, la famosissima tarantella rock della PFM. Già in quel periodo c’era grande contaminazione, Finardi e PFM verso la tradizione italiana e Area con i loro suoni mediorientali verso l’internazionalismo, il terzomondismo ante litteram.

Nel cofanetto oltre ai 5 CD tutti rimasterizzati c’è anche un DVD che, grazie ad un programma, permette di capire esattamente il lavoro di costruzione sonora dello studio di registrazione. Ci sono tre brani – Musica Ribelle, Extraterrestre e Voglio – che, come in fase di registrazione e mixaggio vengono “spacchettati” in diverse tracce, una per ogni strumento/microfono di studio. E’ così possibile determinare ed ascoltare il singolo strumento/suono che compone poi il mosaico totale della canzone. Inoltre tramite una funzione del programma è possibile dal proprio PC non solo isolare ogni singola traccia ma anche rimixare secondo il proprio gusto le tre canzoni. Lo scopo può essere ludico ma permette anche di entrare nelle dinamiche di una registrazione, di capire cosa si nasconde dietro ogni singola canzone registrata e quali siano le variabili e gli elementi che la compongono.

I 5 dischi di Finardi riproposti sono tutti mediamente di alto livello ed alcune canzoni sono entrate nella storia della musica italiana., erano dischi “militanti” dal forte impatto e sapore politico, figli di un periodo in cui tutto era politica. Anni di grande fermento anche dal punto di vista artistico e sociale, tutti elementi che hanno condizionato la cultura degli anni a cavallo tra la fine dei 60 e dei 70. Poi negli anni ‘80 tutto è cambiato, incluso Eugenio Finardi. Questi 5 dischi rappresentano anche il suo percorso in quel calderone. La raccolta fotografica (foto di Harari, Masotti e Ilvio Gallo) che accompagna il box dei 5 Cd è a sua volta testimonianza di quel cammino: dai primi dischi all’arrivo del riflusso (parola usata da Eugenio per la prima volta in “Cuba” brano di “Blitz” 1978). E la strada che passa attraverso i festival di Re Nudo e che si conclude al Parco Lambro con il lancio dei polli surgelati.

Si è discusso molto sul significato e sul lascito di quella stagione: Eugenio si schiera dalla parte del positivismo. Senza quelle lotte, senza quel movimento molto sarebbe stato diverso, tanti diritti non ci sarebbero e tante conquiste ormai oggi acquisite arrivano proprio da lì.

Ributtarsi in quei dischi è fare un viaggio nella memoria per chi quegli anni li ha vissuti (come il sottoscritto) ma questi dischi, con la loro potenza sonora, il loro stile, la loro creatività reggono anche alla curiosità dei più giovani che ancora oggi, se appassionati di rock, possono trovare fonti d’ispirazione e di “studio”. Applicare adesso certe dinamiche e meccanismi con cui ci si approcciava alla musica sarebbe ancora possibile, anzi auspicabile pur vivendo pienamente nel presente

Photo Guido Harari
Photo Guido Harari
Photo Guido Harari
Photo Guido Harari
Photo Guido Harari
Photo Guido Harari
Photo Roberto Masotti
Photo Roberto Masotti
Photo Roberto Masotti
Photo Roberto Masotti

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