LeonardCohen – You Want it Darker

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Leonard Cohen – I Want It Darker

 

LeonardCohen – You Want it Darker
Sony Music – Release: 21 ottobre 2016
Voto:9,5

#LeonardCohen #YouWantItDarker

La maturità artistica del canadese Cohen non conosce limiti. A 82 anni (dal 21 settembre) il songwriter continua (da 50 anni il prossimo 2017) a sfornare album di grandissimo livello. Album intrisi di poetica sonora e lirica, di sostanza artistica, grandi canzoni grondanti passione ed emozioni con una voce che ti entra nell’anima lacerandotela.

In “You Want It Darker” Cohen inanella una manciata di brani tipici dello stile dei suoi ultimi album: atmosfere minimali ma estremamente significative. Un’operazione che è sottrazione ma allo stesso tempo è un grande arricchimento. E’ essenzialità. Cohen arriva diretto grazie alle atmosfere che crea senza sovrastrutture sonore che potrebbero spostare l’attenzione su altro.

Il focus è la sua voce da brividi, bassa intensa ma dal calore torrido. E’ il suono delle parole che diventa strumento, il tono della voce chiave di lettura di tutta la proposta artistica di Cohen. Bastano così pochi suoni a contorno di tutto questo: un arpeggio di piano, un elemento elettronico, un colpo di contrabbasso, un coro femminile o un passaggio di violini per rendere tutto ancor più emotivamente elevato e perfettamente a fuoco.

Ovviamente “You Want it Darker” non è un album sopra le righe è piuttosto eleganza allo stato puro. Se si cerca volume o spinta sonora rivolgersi altrove. Qui c’è un’atmosfera “dark” ma positiva, c’è la luce incerta e tremolante ma calda di un candelabro che illumina una stanza con mobili di legno e tappeti. Un disco da ascoltare ad occhi chiusi lasciandosi trasportare e cullare dai morbidi ritmi che ci propone il canadese.
Quello che colpisce è proprio quest’essenzialità, questa capacità di disegnare, con pochi tratti sonori e parole giuste nel modo giusto, un grande affresco: quello della poesia e dell’emozione che ne deriva e che ci sa regalare.

Sono regali che un uomo anziano (e che forse nell’accezione positiva del termine è sempre stato tale) fa a se stesso ed a noi. S’interroga sulla vita, sull’amore, sulla spiritualità e sui sentimenti che un ottantenne prova nei confronti della vita. E’ un’urgenza espressiva ed ovviamente è una visione tristemente poetica che dona quel senso di malinconia che non è dramma ma sostanza regalando una positività contagiosa. Ma ancora una volta Cohen Il Grande sa come esprimere questi sentimenti, come renderli “pubblici” e condividerli con l’ascoltatore a cui pare rivolgersi direttamente e singolarmente.

Le nove tracce del disco, prodotto dal figlio Adam, sono prevalentemente composte da Leonard ma alcune vedono la firma per la parte musicale di Patrick Leonard, Sharon Robinson ed Adam Cohen. Nel brano di apertura appare il coro della sinagoga di Montreal, così, giusto per non dimenticare le sue origini geografiche e culturali.

La suddivisione in titoli è forse un elemento secondario nel senso che “You Wanted It Darker” è un unicum, un blocco unico in cui le singole canzoni sono solo diverse “sfumature” di una grande composizione poetica.

La grandezza di Leonard Cohen (che qualcuno avrebbe visto più “nobellabile” di Dylan) non la scopriamo certo ora e con questo disco. Quello che ancora stupisce e ci rende felici è scoprire come alla sua età con la sua carriera già piena di grandi cose il cantautore sia ancora in grado di realizzare album di tale livello. Grande disco da avere, godere ed ascoltare più volte senza mai stancarsi, con la massima attenzione a qualsiasi ora del giorno e (sopratutto) della notte e nonostante tutto …… play it loud!!!!

 

 

 


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